Angela Comelli racconta i progetti principali nell’ambito delle politiche sociali
18 Giugno 2025
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18 Giugno 2025
L’assessore con delega alle politiche sociali di Bellinzago Lombardo, Angela Comelli, racconta tutti i progetti e le misure messe in atto a sostegno delle diverse fasce di età che necessitano di supporto. “la difficoltà più importante, è quella di far percepire a tutti i cittadini le attività che vengono messe in campo in ambito socio assistenziale ed educativo” spiega l’assessore.
Assessore quali sono i progetti principali che state portando avanti nell’ambito delle politiche sociali?
Il nostro obiettivo è quello di intercettare i bisogni dei generi e target che necessitano di sostegno per le diverse fragilità. Secondo linee di indirizzo Regionali, in collaborazione con i Comuni dei diversi distretti Socio Assistenziali, attraverso una pianificazione delle azioni condivisa. Il nostro pensiero è quello di attivare una serie di iniziative volte a individuare, intercettare i bisogni, per evitare che questi possano trasformarsi in criticità. Stiamo cercando di attivare e innalzare il livello di attenzione a seconda anche delle esigenze riscontrate, per agire in maniera mirata a seconda dei bisogni. A nostro avviso la collaborazione tra i Comuni è indispensabile così come il sostegno attivo dei singoli cittadini a fare rete e collaborare per decretare il successo di alcune iniziative resta fondamentale
Quali misure prevedete a supporto dell’infanzia?
Nella prima fascia di età da 0 a 13 anni la situazione è, tutto sommato, sotto controllo, grazie anche alla collaborazione con la scuola, attraverso i presidi scolastici, il piano di diritto allo studio con il quale per esempio sono stati stanziati circa 130 mila euro, i quali sono stati destinati ad attività educative, concordate con la direzione scolastica. Un supporto a tutte le classi, un beneficio, soprattutto sotto l’aspetto inclusivo, non solo per il bambino al quale è direttamente destinato, per tutti i compagni di classe.
Grazie alla collaborazione con le scuole del territorio vengono sviluppati diversi progetti di utilità sociale come il finanziamento dello sportello psicologico all’interno della scuola secondaria di primo grado e progetti sull’affettività, sulle emozioni e di psicomotricità per tutte le fasce 3-10 per accompagnare la crescita emozionale e psicofisica delle future generazioni. Viene inoltre attivato da anni il progetto PIPPI, attraverso cui i servizi sociali, definiscono una o due famiglie, con l’obiettivo di migliorare la qualità dello sviluppo dei minori che vi appartengono, garantendo una qualità educativa e relazionale nel loro ambiente famigliare e sociale.
E per quanto riguarda gli adolescenti?
La maggior criticità che riscontriamo e per la quale abbiamo già da tempo deciso di attivare alcune iniziative è l’isolamento, un fenomeno esploso negli ultimi anni, che si è accentuato negli anni di Covid e che sta prendendo una piega sempre più angosciante. Noi abbiamo cercato di offrire un luogo, KM Zero, dove gli adolescenti possono incontrarsi, stare insieme, partecipare ad attività educative e laboratori, uno spazio neutro con educatori presenti, nel quale i ragazzi vanno lasciati liberi, ma al contempo monitorati, in modo tale da gestire e condividere uno spazio comune. Abbiamo realizzato una palestra a cielo aperto, un luogo che i ragazzi si sono impegnati a mantenere integra, un messaggio di fiducia nei loro confronti, trasferendo un senso di responsabilità e rispetto della cosa pubblica.
Le famiglie, quali le problematiche più rilevanti e come intervenite?
Le principali difficoltà che alcune famiglie riscontrano, che quindi vengono segnalate e portate all’attenzione del Comune, sono quelle che riguardano le problematiche legate alla tutela dei minori per i quali il Comune si rapporta direttamente con le istituzioni, con i tribunali e per i quali intervengono figure come quella dell’assistente sociale, insieme ad altri specialisti per tutelare il benessere psico sociale di minori e famiglie. In altri casi, e l’uno non esclude l’altro, emergono situazioni di difficoltà reddituale e di criticità da un punto di vista abitativo. Il tema casa è un tema che ci sta a cuore e non è di facile gestione sotto vari profili.
Inoltre, vista l’attuale difficoltà economica-organizzativa delle famiglie, cerchiamo di supportarle attraverso attività che ottimizzano il tempo scuola/lavoro come i campus durante le chiusure scolastiche e il centro estivo, oltre che il pre e il post scuola, senza i quali si andrebbe a penalizzare il lavoro, prevalentemente delle donne, che spesso rinunciano per la cura dei figli.
Oltremodo cerchiamo di sostenere a livello economico le famiglie durante il periodo scolastico, prevedendo l’acquisto dei libri alla scuola primaria e con l’abbattimento delle rette della mensa su base ISEE.
La popolazione anziana con quali attenzioni viene seguita e in che modo dedicate delle attenzioni a questa fascia di cittadini?
Da parte nostra c’è un forte supporto alla domiciliarità, cerchiamo di attivare iniziative, in collaborazione con le associazioni locali e i volontari, affinché le persone anziane, e anche i disabili, possano svolgere una vita dignitosa. Gli interventi programmati riguardano l’assistenza domiciliare, che prevede pasti a domicilio, la possibilità, grazie ai volontari di essere accompagnati alle visite mediche e terapiche. Noi come Comune forniamo un contributo, ma grazie anche ad altre fonti di sostegno possiamo contare su tre autovetture e un pulmino acquistato dall’Unione Adda Martesana. Un progetto che ha riscontrato grande successo è quello degli orti, 20 lotti di terra assegnati agli anziani che se ne prendono cura.
Il Comune, inoltre, mette, a disposizione delle associazioni uno spazio per l’autogestione delle attività di intrattenimento e di sensibilizzazione all’invecchiamento attivo. Considerato il numero elevato di cittadini anziani non è semplice individuare difficoltà e criticità ma spesso, grazie al concetto di fare rete e non solo fra anziani, i cittadini riescono ad unirsi e sostenersi a vicenda.
Le iniziative che lanciate hanno riscontro da parte dei cittadini o a vostro parare potrebbero essere più partecipate?
Nelle politiche sociali e giovanili la programmazione ha una visione di lungo periodo ed è coprogettata con tutti gli enti territoriali che se ne occupano. I cittadini pertanto usufruiscono di questi servizi come utenti. Per noi, la difficoltà più importante, è quella di far percepire a tutti i cittadini le attività che vengono messe in campo in ambito socio assistenziale ed educativo.