Storia

“BILICIACUM” a Bellinzago Lombardo

 

La Storia di Bellinzago Lombardo
I primi conquistatori del territorio di Bellinzago Lombardo siamo stati i Liguri, affiancati dai Veneti e dai Siculi, intorno al 1000 a.C. A queste popolazioni ne seguirono altre compresa quella romana che le diede il nome di BILICIACUM intorno all’80 a.C.

E’ un periodo particolarmente fiorente per questo territorio, coperto fino ad allora da stagni e da paludi.
Purtroppo i primi documenti che parlano di Bellinzago risalgono al IX secolo (età Carolingia).
Questi sono anni duri per Bellinzago; bersagliato da pestilenze e da gravissime malattie che ne decimano la popolazione. Continuano, per tutto il XIII secolo, le lotte intestine fra i Torrioni e i Visconti, due famiglie nobili milanesi, per la supremazia di questi territori.

Dopo il 1447, anno in cui morì Filippo Maria Visconti, il popolo milanese proclamò la Repubblica, battezzata con il nome di: Aurea Repubblica Ambrosiana, durata solo 3 anni.
Intorno al 1460 governavano Milano e su tutto il territorio circostante gli Sforza che ordinarono la costruzione del Naviglio della Martesana, portato a termine nel 1497, anno in cui le acque del canale giunsero fino a Milano.

Dal 1500 è noto che Bellinzago appartenne al feudo di Melzo dei Conti Trivulzio.
Dopo varie lotte, furono, nel 1549, gli spagnoli ad impadronirsi del territorio.
Inizia così un periodo di dominazione straniera solcata da episodi tragici quali le due pestilenze del 1576 e del 1630. L’occupazione spagnola durò fino al 1707, anno in cui le terre passarono nelle mani degli Austriaci. Nel periodo di dominazione spagnola è da ricordare la visita pastorale del Cardinal Borromeo, Arcivescovo di Milano.
Il periodo di dominazione Austriaca, fu molto proficuo per Bellinzago, che poté iniziare molte opere pubbliche di rilievo quali: la costruzione di un ponte che collegava il paese alla strada postale Milano-Bergamo.

Dal 1796, quando Napoleone sconfisse gli Austriaci, vi fu un alternarsi di predomini fino al 14 giugno 1800. Napoleone Bonaparte, tornato dall’Egitto, liberò Milano e ristabilì la Repubblica.
Seguiranno anni di prosperità affiancati da anni spiacevoli a causa delle epidemie di tifo e di colera del 1817 e del 1836.
Ma in questi anni si poté stabilire parallelamente ad una fattiva amministrazione, un archivio comunale e un Corpo di Guardia che salvaguardava la tranquillità, la sicurezza e il rispetto delle leggi.

Molti problemi vennero risolti ma altri richiesero ancora del tempo: n’è un esempio il cimitero che trovò una sede solo nel 1833, fu poi ampliato e ammodernato.

Destò particolare interesse nel 1846 l’istituzione del tratto ferroviario Milano-Treviglio.
Ben presto, anche a Bellinzago, era giunta l’eco delle imprese di Garibaldi.
Fu proclamato il Regno d’Italia, ma anche questo Comune aveva da risolvere gravi problemi d’ordine sociale e civile, fra i quali i servizi sanitari, scolastici e postali.

Il problema scolastico venne definitivamente risolto nel 1959 con la costruzione di eleganti scuole che sono adibite sia ad elementari che per le medie.

Nel 1934 veniva abbattuto il vecchio ponte, stretto e impervio, sostituito con uno in cemento armato e nel 1958 fu costruito l’acquedotto.
Sono questi gli anni del “boom” edilizio che vede un aumento delle costruzioni, grazie anche al circolo Famigliare di Villa Fornaci con due caseggiati sull’Alzaia sud del Naviglio.

Negli ultimi anni nel Comune sono sorti alcuni complessi residenziali e di villette, grazie alla vicinanza della nuova stazione della Metropolitana nel confinante Comune di Gessate.

La frazione di Villa Fornaci, che si affaccia interamente sulla Strada Statale 11, vanta la presenza di due splendide ville: Villa Maderna/Moioli, edificio del XVI secolo, trasformato con giardino e rustici, Villa Carcano, costruzione neo-classica, oggi proprietà Arrigoni, a metà dell’abitato si trova la seicentesca Chiesetta dedicata alla Madonna della Neve.

 

Bellinzago Lombardo: campi ben irrigati
Se da Gorgonzola prendiamo un’altra direzione, dopo breve cammino all’est. ci si fa innanzi Bellinzago, con territorio irrigato dal naviglio della Martesana. E’ ricordato in una carta dell’848. Nel XIII fu del Barbarossa aggiunto al feudo d’Inzago, ed apparteneva al monastero di Sant’Ambrogio in Milano.” (C. Cantù, Grande illustrazione del Lombardo Veneto, Milano, 1857)

Belinzago Bellinzago “Prov. di Milano, distretto (IV) di Gorgonzola, comune con convocato e 1166 abitanti. Superficie pertiche 6,394.23. estimo scudi 61,556.3.1. Villaggio non lunge dalla riva sinistra del canale naviglio detto la Martesana e dalla strada che da Milano va a Brescia in un territorio fertile di biade e vini.

Si trova memoria di questo villaggio nelle carte dell’ ’855, ed a quel tempo apparteneva in parte ad una signora detta Gettonia ed in parte a Garibaldo vescovo di Bergamo, poi nel secolo XIII fu dall’Imperatore Federico Barbarossa aggiunto al feudo di Inzago, appartenente al monastero di Sant’Ambrogio in Milano. Dista 3 miglia ad oriente da Gorgonzola.”

(AA.VV., Dizionario Corografico dell’Italia, Volume I, Stabilimento Civelli G. E Comp, Milano, 1854)

Da vedere: Mulino Busca, Cascina Bruciata, Cascina Misericordia, Cascina Bozza

  

Le case coloniche delle terre irrigue
Numerose cascine (oggi aziende agricole) contraddistinguono il territorio della fascia irrigua: sono case coloniche d’impianto rudimentale ma con una propria sobria dignità architettonica caratterizzata da un lungo e solido parallelepipedo circondato da rustici, fienili e magazzini per il ricovero dei mezzi: assorbono al proprio interno le abitazioni dei salariati e sono segnate dal tipico impianto della cascina cosiddetta alla “bergamasca” con un grande loggiato di disbrigo del movimento ai piani superiori.

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